venerdì 12 aprile 2013

Mi raccontavano storie...


Da piccola i miei genitori mi raccontavano le fiabe; ma le più belle erano quelle raccontate dal nonno perché le inventava e, a me,  piacevano un sacco. 
Mi ricordo che, una volta, mio nonno mi  raccontò una storia sui leoni, sulle dame e sulle principesse e io gli chiedevo sempre di inventarne altre, così che lui rispondeva: “Non sono mica una macchinetta!”, ma io?! Mi intestardivo e lui era costretto ad inventarne altre.
Inoltre la nonna le drammatizzava; beh, non proprio!
Faceva solo la voce del lupo cambiando la fiaba di “Cappuccetto Rosso”.
La mamma, invece, le leggeva semplicemente, ma io essendo piccola, la riempivo di domande in un linguaggio che lei non capiva affatto: il linguaggio gestuale. Lei ad ogni domanda rispondeva: “Sì, stai tranquilla”, dato che non capiva cosa stessi dicendo. Tutte le fiabe mi venivano lette di pomeriggio o mentre facevo l’aerosol per farmi stare calma e ferma.
 La mia preferita era “Cappuccetto Rosso” perché immaginavo la nonnina che usciva tutta contenta dalla pancia del lupo e il lupo che veniva sconfitto. Oltre a questa, altre fiabe che mi venivano raccontate più spesso erano: “Biancaneve” e “La Bella e la Bestia”. 
Erano tutte così belle che non volevo mai che smettessero di raccontarmele, soprattutto “Cappuccetto Rosso” perché mi immaginavo di esserlo e tutta tranquilla avventurarmi nel bosco.
L’ultima volta, che mi hanno raccontato una fiaba, è stato quando è morto il nonno per farmi dormire tranquilla. A parte questo momento, quando mi raccontavano le fiabe ero sempre felice.                                           
                                                                                                    Gaia G.


lunedì 8 aprile 2013

Mi raccontavano storie...


Ripensando ai dolci e felici ricordi della mia infanzia uno dei più ricorrenti è proprio questo: le fiabe che mi raccontavano...
Mi ritengo molto fortunata perché i miei genitori sono entrambi scout e lì hanno imparato molte storie su “ Il libro della giungla” e “Il viaggio di una coccinella”... Perciò conosco decine e decine di fiabe che, a volte, racconto ai miei cuginetti.
Il momento della buona notte era il più bello della giornata, infatti la routine della sera, era proprio quella di ascoltare una storia. Per me era come un momento di coccole da parte di mia madre e di mio padre, perché mi sentivo amata e protetta; in quei momenti chiudevo gli occhi e mi lasciavo cullare da quelle parole che echeggiavano nella mia mente, sognando di farne parte personalmente e sconfiggere ogni sorta di nemico, da streghe malvagie a mostri orribili.
Alcune di queste storie mi rimanevano così impresse che il giorno dopo mi divertivo a rappresentarle in mille modi: con un disegno, con delle marionette, con dei burattini di cartoncino colorato ed infine, ho conservato il meglio... Mi travestivo!!!
Caro lettore ti sembrerà stupido travestirsi: va bene a carnevale, va bene anche ad halloween ma non trecentosessantacinque giorni all'anno, voi penserete, ma niente e nessuno mi poteva trattenere da questa passione.
Man mano che scrivo questo tema, mi riaffiorano alla mente numerosi ricordi fra cui, quello più divertente, è quello che sto per raccontarvi: la sera precedente, la mia mamma, mi aveva raccontato una storia molto buffa; narrava di un mago che aveva perduto la sua bacchetta, ovviamente la mattina seguente non resistetti a non rappresentarla. Il fatto è che, dopo aver messo il mio mantello da mago, mi accorsi di aver veramente perso la mia bacchetta e così, mentre la cercavo, sviluppavo un'altra fiaba... Quella sera io e la mamma invertimmo i ruoli: io raccontavo e lei ascoltava.
Le mie storie preferite erano, anzi, sono quelle inventate dai miei genitori, come: “Il muro triste e l'uccellino”, “La formica leone” o “La patatosa”; quest'ultima mi era piaciuta così tanto che io e la mamma abbiamo scritto un vero e proprio libro. Ma anche le fiabe classiche mi piacciono: “Raparonzolo”, “Pollicino”, “La Bella e la Bestia”. Quest'ultima siamo anche andate a vederla a teatro.
Le storie che mi raccontavano erano di tutti i generi: dalle divertenti alle tristi, da quelle fantastiche a quelle paurose e via così...
I miei genitori sono sempre stati grandi lettori, infatti sia all'asilo, sia alle elementari, venivano a leggere per tutta la classe, ed io mi sentivo orgogliosa. Siamo andati tutti e tre a leggere in biblioteca ed alla Giunti, una libreria, con un pubblico dai tre a sei anni di età.
Ora che vi ho parlato del mio passato, vi voglio parlare del futuro e vi svelo il mio sogno nel cassetto: è quello di aprire una grande libreria dove, non solo si venderanno libri, ma ci sarà anche un bar ed una sala relax dove i clienti potranno leggere rilassandosi o mangiando qualche snack o bevendo un caffè durante la pausa pranzo.
Sarebbe bellissimo!!!
                                                                            Francesca 

Mi raccontavano storie...


Fino a cinque anni mi hanno raccontato fiabe di ogni genere. Chi me le raccontava erano i miei genitori, i miei parenti e le maestre della scuola materna. Quando i miei genitori me le raccontavano a letto, a metà della storia, già ronfavo come un ghiro. Invece, di pomeriggio, succedeva il contrario: ero molto attento ed emozionato. Quando mia mamma

sbagliava le parole io non ci facevo caso mentre mia sorella cominciava ad urlare dicendo: “Mamma, così è sbagliato!”
A volte mia mamma non c'era, lasciava me e mia sorella da soli. Mi ricordo un fatto che adesso vi racconto.
Io e mia sorella avevamo appena visto il cartone animato Nemo e volevamo fare come lui: sguizzare nell' acqua. Così riempimmo la vasca da bagno con acqua e detersivo in modo da far venire la schiuma. Ad un certo punto sentimmo uno SCROSH!
Andammo a vedere e ritrovammo il bagno allagato. Improvvisamente udimmo la serratura della porta che girava e mi venne un brivido alla spina dorsale, era come se un dito gelido strisciasse sulla mia schiena. Eravamo terrorizzati alla idea di vedere quella faccia infuriata e invece sentimmo solo quest' esclamazione: O mio Dio! Diedi tutta la colpa a mia sorella e me la cavai soltanto con una sgridata. Meglio non fare più una pazzia del genere.
Il mio personaggio preferito era Pinocchio, anche se non ricordo il perché. Volevo sempre un tipo di libro che mi sa che piace proprio a tutti: quello con la finta pelle e i personaggi tridimensionali.
Le mie fiabe preferite erano Cappuccetto Rosso, Nemo,  Biancaneve, La Bella e la Bestia e Cenerentola (quest'ultima piaceva di più a mia sorella).
Bei momenti! Se dovessi ritornare indietro nel tempo farei le stesse identiche cose!
                                                              Alessandro M.

Mi raccontavano fiabe...


Quando ero piccolo, spesso le fiabe, me le raccontava mia mamma sul mio letto con mio fratello. Tutti e due eravamo “rapiti” dai racconti che ci narrava.
A volte, le fiabe me le raccontava il mio papà che, al contrario della mamma, le leggeva.
Mi ricordo che mio papà ci leggeva libri che narravano le avventure di Geronimo Stilton oppure avventure di ragazzi i cui sogni si avveravano.
Le fiabe mi venivano raccontate anche dai nonni.
Prima di raccontarmele costruivamo una “capanna” con un telo infilato nelle ante del mobile e poi entravamo ed io mi sentivo come un re nel suo comodo castello…
Non solo i grandi mi raccontavano le fiabe, ma anche mio cugino quando, al lago, nella camera buia, piena di bei ricordi, narrava di cavalieri che combattevano draghi per conquistare la bella amata… Quando raccontava mi sentivo travolto e traportato nel mondo delle fiabe. Quella sensazione la ricordo ancora, la provavo ogni volta che ascoltavo i racconti di personaggi fantastici.
Durante il racconto c’era un silenzio di tomba e si poteva percepire la suspance e l’attesa che tutti provavamo.
Quando raccontavano mi piaceva particolarmente perché erano fiabe di tutto il mondo e, attraverso le storie, capivo le diversità delle culture.
Però ad ogni cosa vi è una fine e dopo tre racconti si dormiva e io, mentre mi addormentavo,  immaginavo di essere il principe valoroso che sconfiggeva il cattivo. Tutte le fiabe raccontatemi non sono mai state drammatizzate; forse perché, essendo sera, chi le raccontava era stanco…
Comunque fra tante, la mia preferita, era quella che narrava di un principe che sconfiggeva il drago e conquistava la bella…(però non ricordo il titolo).
Il mio personaggio preferito è il lupo cattivo perché è grande e grosso ma è buono! Mi piace quando si traveste da nonnina e dà le ragioni del mutamento del suo aspetto a Cappuccetto Rosso:
“ Ma che occhi grandi che hai…”
“E’ per vederti meglio piccina mia…”
Quando ero piccolo non volevo mai smettere di ascoltare le fiabe.
Mi ricordo di una sera in cui, alla mia richiesta di fiabe, mia mamma mi disse: ”Ormai sei grande, puoi farne a meno…”   a questa frase sentii come una pugnalata nel petto perché io adoravo farmi raccontare le fiabe!!!!
Nonostante mia mamma non me le racconti più, mio cugino continua a farlo e, facendo questo riesce a tenere accesi i ricordi della mia infanzia…
Insomma le fiabe mi piacciono

                                      molto!!! 
                                                                                    Federico B.