lunedì 8 aprile 2013

Mi raccontavano storie...


Ripensando ai dolci e felici ricordi della mia infanzia uno dei più ricorrenti è proprio questo: le fiabe che mi raccontavano...
Mi ritengo molto fortunata perché i miei genitori sono entrambi scout e lì hanno imparato molte storie su “ Il libro della giungla” e “Il viaggio di una coccinella”... Perciò conosco decine e decine di fiabe che, a volte, racconto ai miei cuginetti.
Il momento della buona notte era il più bello della giornata, infatti la routine della sera, era proprio quella di ascoltare una storia. Per me era come un momento di coccole da parte di mia madre e di mio padre, perché mi sentivo amata e protetta; in quei momenti chiudevo gli occhi e mi lasciavo cullare da quelle parole che echeggiavano nella mia mente, sognando di farne parte personalmente e sconfiggere ogni sorta di nemico, da streghe malvagie a mostri orribili.
Alcune di queste storie mi rimanevano così impresse che il giorno dopo mi divertivo a rappresentarle in mille modi: con un disegno, con delle marionette, con dei burattini di cartoncino colorato ed infine, ho conservato il meglio... Mi travestivo!!!
Caro lettore ti sembrerà stupido travestirsi: va bene a carnevale, va bene anche ad halloween ma non trecentosessantacinque giorni all'anno, voi penserete, ma niente e nessuno mi poteva trattenere da questa passione.
Man mano che scrivo questo tema, mi riaffiorano alla mente numerosi ricordi fra cui, quello più divertente, è quello che sto per raccontarvi: la sera precedente, la mia mamma, mi aveva raccontato una storia molto buffa; narrava di un mago che aveva perduto la sua bacchetta, ovviamente la mattina seguente non resistetti a non rappresentarla. Il fatto è che, dopo aver messo il mio mantello da mago, mi accorsi di aver veramente perso la mia bacchetta e così, mentre la cercavo, sviluppavo un'altra fiaba... Quella sera io e la mamma invertimmo i ruoli: io raccontavo e lei ascoltava.
Le mie storie preferite erano, anzi, sono quelle inventate dai miei genitori, come: “Il muro triste e l'uccellino”, “La formica leone” o “La patatosa”; quest'ultima mi era piaciuta così tanto che io e la mamma abbiamo scritto un vero e proprio libro. Ma anche le fiabe classiche mi piacciono: “Raparonzolo”, “Pollicino”, “La Bella e la Bestia”. Quest'ultima siamo anche andate a vederla a teatro.
Le storie che mi raccontavano erano di tutti i generi: dalle divertenti alle tristi, da quelle fantastiche a quelle paurose e via così...
I miei genitori sono sempre stati grandi lettori, infatti sia all'asilo, sia alle elementari, venivano a leggere per tutta la classe, ed io mi sentivo orgogliosa. Siamo andati tutti e tre a leggere in biblioteca ed alla Giunti, una libreria, con un pubblico dai tre a sei anni di età.
Ora che vi ho parlato del mio passato, vi voglio parlare del futuro e vi svelo il mio sogno nel cassetto: è quello di aprire una grande libreria dove, non solo si venderanno libri, ma ci sarà anche un bar ed una sala relax dove i clienti potranno leggere rilassandosi o mangiando qualche snack o bevendo un caffè durante la pausa pranzo.
Sarebbe bellissimo!!!
                                                                            Francesca 

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